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L'Università di Padova e l'Egitto

Le indagini dell'Ateneo Patavino sulla terra del Nilo e sulle antiche civiltà che l'hanno interessata riguardano varie tematiche:

  • il censimento, lo studio e la valorizzazione del patrimonio egizio ed egittizzante della regione;
  • la ricostruzione delle attività del prof. Carlo Anti, Rettore dell'Ateneo Patavino dal 1932 al 1943 e Direttore della Missione Archeologica Italiana in Egitto;
  • lo studio del culto isiaco nel mondo romano;
  • la ricerca sulla provincia romana d'Egitto.


La sede della Cattedra di Archeologia delle Province Romane (prof.ssa Paola Zanovello) che segue queste ricerche è al quarto piano del Palazzo Liviano, edificio storico, fortemente voluto dal prof. Carlo Anti, progettato e costruito dall'architetto milanese Gio Ponti.

Atrio del Liviano, Università degli Studi di Padova

Padova. Atrio del Liviano, con gli affreschi di Massimo Campigli e la statua di Arturo Martini dedicata a Tito Livio
(foto di Massimo Pistore)

Camminando per i corridoi, le aule e le biblioteche di questo palazzo si percepisce forte la presenza di quest'artista, poiché ancora ivi si conservano molti degli arredi originali, su cui oggi come  avveniva allora, studiano, lavorano e vivono studenti, tecnici e professori.

Nel grande atrio che dà su piazza Capitaniato si trova un affresco dedicato all'archeologia, celebrata quale materia da cui deriva la cultura d'Italia: essa è presente sia per gli studiosi che per il popolo tutto. L'affresco è opera del pittore Massimo Campigli, che colse tra i vari ritratti anche il Rettore patavino, visto di profilo nell'angolo in alto a sinistra dell'ampia sala.

Sulla destra invece è posta la statua di Tito Livio, opera di Arturo Martini.

L'Università ha inoltre promosso lo studio di una serie di ornamenti egizi in materiale vetroso tramite le più moderne tecnologie d'indagine, grazie alla collaborazione di esperti in ambiti paralleli della ricerca scientifica. I risultati hanno aperto nuove prospettive per l'approfondimento delle tecniche di produzione e delle materie prime utilizzate dagli Antichi Egizi per la creazione dei loro gioielli.

 

Vago di collana in fayence

Nell'immagine, a sinistra: vago di collana in fayence, diametro massimo 1,2 cm. Epoca romana. Museo di Scienze Archeologiche e d'Arte, Università di Padova;
a destra: dettaglio al microscopio ottico di vago di collana in fayence, diametro massimo 1,2 cm. Epoca romana. Museo di Scienze Archeologiche e d'Arte, Università di Padova.
(foto di Cinzia Bettineschi)